Importanti novità per i laureati con 24 CFU. Il Tribunale di Roma, ha statuito infatti che “…La ricorrente è in possesso di un titolo abilitante all’insegnamento costituito dal diploma di laurea e dai 24 cfu …” .Le motivazioni che hanno spinto il Giudice ad emettere la decisione sono fondate su una “interpretazione costituzionalmente orientata” del complesso e variegato sistema normativo scolastico.
Il Tribunale di Roma con tale decisione ha operato una vera e propria rivoluzione nel mondo scolastico, rivoluzione basata sull’assunto che l’abilitazione all’insegnamento è una mera procedura di reclutamento non prevista dalla normativa dell’Unione Europa ed il titolo di laurea unitamente ai 24 Cfu rappresentano il nuovo titolo di “abilitazione”.
Si evince dal testo della sentenza che “una procedura amministrativa – quale quella del conseguimento di Tfa, Pas e SSIS, non possa e, ancor più, non debba compromettere l’accesso garantito dalle qualifiche professionali acquisite dai docenti” e che “vanno disapplicate tutte le disposizioni emanate dal Ministero che prevedono l’abilitazione quale requisito per accedere alle graduatorie ad esaurimento ed alla fase del concorso …”.
La sentenza, dunque, evidenzia la non conformità del diritto interno alla norma sovranazionale: “pertanto è indispensabile … evidenziare la sostanziale irrilevanza della cd. abilitazione all’insegnamento”.
La direttiva 2005/36/CE impone, assieme al relativo Decreto attuativo, il possesso di una qualifica professionale idonea al fine di esercitare una professione regolamentata, come l’insegnamento. Tale qualifica risulta essere il requisito necessario e sufficiente per la docenza. I titoli conseguiti in Italia rientrano nel novero dei titoli di formazione indi di qualifica professionale.
La sentenza del Tribunale di Roma sembra ricalcare la linea il nuovo corso del reclutamento della scuola secondaria: infatti, come ormai è noto a tutti, per accedere al prossimo concorso docenti 2019, basterà possedere la laurea magistrale ed i 24 CFU.
Sulla base di queste nuove decisioni lo Studio legale Vitiello ha avviato un nuovo ricorso per l’inserimento dei docenti nella II° fascia della G.I.
A CHI E’ DESTINATO IL RICORSO?
- Ai docenti precari delle graduatorie di istituto, con servizio o senza, (che hanno accesso alla materia o materie di insegnamento) in possesso di laurea (in qualunque momento conseguita) idonea per l’inserimento nelle graduatorie di istituto+24 C.F.U. nelle discipline antropo-psico-pedagogiche ed in metodologie e tecnologie didattiche;
- Diplomati ITP
- Docenti con 36 mesi di servizio
- Diplomati con A066
- Diplomati Afam V.O.
- Abilitati all’estero il cui titolo non sia stato riconosciuto dal Miur
POSSONO PARTECIPARE ALL’INIZIATIVA GIUDIZIARIA, INOLTRE:
- I DOCENTI SENZA SERVIZIO;
- DOCENTI CHE NON RISULTINO INSERITI IN ALCUNA GRADUATORIA;
- COLORO CHE SIANO INCORSI IN PRONUNCE GIUDIZIARIE NEGATIVE EMESSE DALLA SEDE AMMINISTRATIVA (T.A.R. O CONSIGLIO DI STATO) O IN ATTESA DI GIUDIZIO ;
- INFINE, COLORO CHE, PER DIFFERENTI RAGIONI DI DIRITTO CONTENUTE IN ALTRA TIPOLOGIA DI RICORSO ABBIANO SUBITO RIGETTI DALLA MAGISTRATURA DEL LAVORO.
QUALI SARANNO LE RAGIONI DEL RICORSO?
Sulla base delle Direttive Comunitarie 2005/36/CE e 2013/55/UE, recepite dal Legislatore Nazionale con D. Lgs n. 206/2007 e D.Lgs n. 15/2016 l’accesso alla carriera di docente può essere subordinato al conseguimento di specifica qualifica, consistente in un titolo di formazione (rafforzato, nel caso in esame, dall’ulteriore possesso dei 24 C.F.U.) valido ai sensi dell’art. 12 Direttiva Comunitaria 2005/36/CE. Dunque, le vecchie procedure di abilitazione previste dal nostro ordinamento possono essere al più considerate come un ulteriore specializzazione del docente, non potendo costituite requisito necessario all’insegnamento.
Tali assunti sono stati, tra l’altro, recentemente sanciti, nel primo grado di giudizio, dalla Magistratura del Lavoro di Roma sulla base di un pronunciamento di merito (no cautelare) che ha ordinato al M.I.U.R. l’inserimento dei docenti ricorrenti, precari non abilitati, nella seconda fascia delle graduatorie di istituto, per le classi di insegnamento interessate ed in ragione del suddetto contrato con la normativa europea.
Quanto detto ricalca la linea della nuova normativa sia in materia di reclutamento docenti sia in merito di accesso al TFA Sostegno.
DOVE SARÀ PRESENTATO IL RICORSO?
- PRESSO IL GIUDICE DEL LAVORO, TERRITORIALMENTE COMPETENTE IN RAGIONE DELL’ULTIMA SEDE DI SERVIZIO STATALE;
- ALLORCHÉ MANCHI UN SERVIZIO STATALE, SARANNO UTILIZZATI I DIVERSI CRITERI, INDIVIDUATI SULLA BASE DELLA NORMATIVA.
QUALE SARÀ IL COSTO DEL RICORSO?
- RICORSO INDIVIDUALE: Il costo del ricorso è di euro 1000,00 compreso di Iva e Cassa (non è compreso C.U.)
non è compreso nel costo del ricorso individuale:
- Il contributo unificato pari ad euro 259,00
Esenzione dal pagamento del Contributo unificato
PER COLORO IL CUI REDDITO FAMILIARE LORDO, RIFERITO ALL’ANNO 2018, “FAMIGLIA ANAGRAFICA”, DOVESSE RAGGIUNGERE L’IMPORTO DI EURO 34.481,46, ALL’ONORARIO ANDRÀ AGGIUNTO IL VALORE DEL CONTRIBUTO UNIFICATO PARI AD EURO 259,00.
Per riassumere.
- Coloro che non raggiungeranno la soglia dei 34.481,46 euro lordi familiari (anno 2018) corrisponderanno, per il ricorso, la somma omnicomprensiva di euro 1000,00.
Diversamente, coloro che raggiungeranno la citata soglia corrisponderanno oltre gli onorari di euro 1000,00 anche euro 259,00 (acquisto contributo unificato, che il legale verserà al tribunale competente) per un totale di euro 1259,00.
Il pagamento come avviene?
Il pagamento degli onorari avviene attraverso le seguenti coordinate:
Avv. Sabrina Vitiello IBAN: IT57C0301503200000005834035
E’ possibile conferire mandato anche in sede presso lo studio legale sito in Scafati (SA) alla Via Brunelleschi, n. 23.
N.B: Nella causale del pagamento dovrà essere inserito Nome e Cognome del ricorrente, seguito dalla dicitura “Ricorso II fascia Nome, Cognome – GDL
Qual è il termine per poter aderire al ricorso?
Le adesioni sono aperte
MODALITA’ ADESIONE AL RICORSO
OCCORRE FORMARE UN PLICO CARTACEO (FOGLI RIGOROSAMENTE NON SPILLATI) CONTENENTE LA SEGUENTE DOCUMENTAZIONE: |
1) Procura alle liti, debitamente compilata in ogni sua parte, datata e firmata; 2) Scheda identificativa – trattamento dati, privacy; 3) Eventuale dichiarazione di esenzione dal versamento del contributo unificato; 4) Copia titolo di studio o in autocertificazione; 5) Copia del documento di identità e del codice fiscale; 6) Copia del titolo di studio (Laurea/Diploma o percorsi equipollenti/equiparati) idonei per l’inserimento nelle graduatorie di istituto + CERTIFICAZIONE ATTESTANTE IL CONSEGUIMENTO DEI 24 C.F.U.(solo con LAUREA O AFAM V.O.) ; 7) Ultimo contratto di docenza, esclusivamente alle dipendenze dell’Istituzione scolastica Statale (in assenza di servizio statale, sarà sufficiente allegare la copia del modello B scaricabile da istanze online sezione ARCHIVIO). Se il ricorrente non risulta inserito in alcuna graduatoria, saranno sufficienti, per il ricorso, gli allegati da 1 a 6 nonché allegato 8; 8) Copia del bonifico di euro 1000,00 o 1259,00 (nel caso di C.U. se dovuto) alle coordinate sotto indicate sopra. |
Tale documentazione andrà spedita, in plico sigillato, presso lo Studio Legale Avv. Sabrina Vitiello in Scafati (SA) alla via Brunelleschi n. 23 – CAP 84018, inserendo inoltre la dicitura “RICORSO II fascia Nome, Cognome ”
La stessa andrà scansionata ed anticipata tramite mail alla seguente casella di posta elettronica: ricorsi@centrostudiulisse.it inserendo nell’oggetto della mail la seguente dicitura: Ricorso Inserimento II fascia delle G.I. – 2019 – Nome e Cognome. Successivamente andrà spedita con Raccomandata A/R in plico sigillato presso lo studio legale Avv. Sabrina Vitiello sito in Scafati (SA) alla via Brunelleschi n. 23 – CAP 84018, inserendo inoltre la dicitura sulla busta “RICORSO AGGIORNAMENTO G.I. II FASCIA”
——- IMPORTANTE ——- Dopo aver provveduto a compilare la documentazione richiesta, a formare il plico e a spedirlo all’indirizzo indicato sopra, sarà doveroso compilare obbligatoriamente il seguente modulo dichiarando dati veritieri al fine di poter aderire al ricorso. All’interno di tale modulo troverà la voce “Numero di raccomandata/Adesione presso lo studio legale” dove sarà necessario inserire il numero di raccomandata posto sulla ricevuta. Sarà possibile indicare sia il numero di spedizione del plico sia la società di spedizione (es. 123456789 – Poste italiane, UPS, GLS, SDA…..). In caso contrario se il plico dovesse essere consegnato di persona allo studio Legale, sarà doveroso scrivere all’interno dell’area “Numero di raccomandata/Adesione presso lo studio legale”: “ADESIONE PRESSO LO STUDIO LEGALE”. |
Attenzione, la carenza della documentazione richiesta o l’inesattezza dei dati inseriti comporterà l’esclusione dal ricorso. Si precisa in tal senso che non è ammessa la sostituzione dell’originale da inviare a mezzo racc. a/r con l’invio busta tramite mail pec. Ai fini della proposizione del ricorso sarà necessario ed indispensabile produrre l’intera documentazione oltre che nelle modalità indicate anche e soprattutto in originale con relativa sottoscrizione ORIGINALE. Non si ammetteranno copie, fotocopie, firme pre-configurate o firme digitali.
Sarà possibile, per chi avesse provveduto alla spedizione tramite Poste italiane, monitorare lo stato della spedizione attraverso il seguente link: https://www.poste.it/cerca/index.html#/
L’ufficio è disponibile tutti i giorni dal lunedì al venerdì dalle ore 9:30 alle ore 12:00 e dalle ore 15:30 alle ore 19:30.
Per info è possibile compilare il form che trovi sotto o contattare uno dei seguenti numeri: 081 19970299 – 3392365416
Sarà possibile, per chi avesse provveduto alla spedizione tramite Poste italiane, controllare lo stato della spedizione attraverso il seguente link: https://www.poste.it/cerca/index.html#/
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