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RICORSO CARTA DOCENTE
1. Come partecipare al ricorso per la Carta Docente?
Al momento, la maggior parte dei docenti precari non ha accesso al Bonus Carta Docente, un incentivo pensato per la formazione professionale degli insegnanti. Questo beneficio può essere richiesto solo tramite un ricorso al Giudice del Lavoro, rivolgendosi allo Studio Legale Giustizia Scuola.
Lo Studio Legale Giustizia Scuola, da anni impegnato nell’assistenza legale del personale scolastico (sia docente che ATA), offre la sua esperienza e competenza affinché anche i docenti con contratti a tempo determinato possano ottenere il diritto alla Carta Docente.
Per partecipare al ricorso, è necessario contattare lo Studio Legale Giustizia Scuola tramite email o WhatsApp e inviare la documentazione richiesta che attesti il servizio prestato, fino a un massimo di 5 anni indietro. Lo Studio fornirà poi le indicazioni per avviare il ricorso presso il Tribunale del Lavoro competente.
In caso di esito positivo, il Ministero dell’Istruzione e del Merito (MIM) sarà tenuto ad attivare la Carta Docente e a versare l’importo dovuto.
2. Chi può aderire al ricorso?
Il Decreto Legge 13 giugno 2023 n. 69 ha esteso l’uso della Carta Docente solo per l’anno scolastico 2023/24 ai docenti con supplenze fino al 31 agosto 2024. Tuttavia, molti insegnanti con supplenze al 30 giugno o al 31 agosto sono ancora esclusi ingiustamente da questo beneficio.
Possono aderire al ricorso tutti i docenti che negli ultimi 5 anni abbiano svolto supplenze fino al 30 giugno o al 31 agosto. Anche i docenti oggi a tempo indeterminato possono richiedere il bonus per il servizio pre-ruolo, purché entro il limite di 5 anni a partire dall’anno scolastico 2019/20.
3. Quali sono le basi giuridiche del ricorso per la Carta Docente?
Qualsiasi norma che escluda i docenti a tempo determinato dalla Carta Docente è considerata illegittima in quanto contraria al diritto dell’Unione Europea.
La legge “Buona Scuola” (170/2015), che ha creato questa disparità, è stata giudicata priva di fondamento dalla Corte di Giustizia Europea nel caso C-450/21. Inoltre, il Consiglio di Stato, con la Sentenza n. 1842/2022 del 16 marzo 2022, ha confermato che i docenti con contratti a termine hanno diritto al bonus di 500 euro.
Più recentemente, la Corte di Cassazione (sentenza del 27 ottobre 2023 n. 29961) ha chiarito i requisiti per i docenti precari che desiderano fare ricorso per ottenere la Carta Docente. Anche vari tribunali italiani riconoscono questo diritto per coloro che abbiano svolto supplenze negli ultimi 5 anni fino al 30 giugno o al 31 agosto.
4. Come può essere utilizzato il bonus?
La Carta Docente permette di acquistare strumenti hardware e software utili alla didattica, essenziali per sviluppare competenze digitali.
Inoltre, il bonus può essere utilizzato per l’iscrizione a corsi universitari, master, corsi post-laurea e corsi di formazione, come il TFA per il sostegno.
Con la nuova Riforma della formazione e del reclutamento dei docenti, sarà richiesto di ottenere 30 o 60 CFU per abilitarsi all’insegnamento. Il bonus può essere quindi un aiuto per coprire queste spese, specialmente per i docenti precari.
5. Quali sono i costi?
Il ricorso prevede solo il costo per l’eventuale contributo unificato, che varia a seconda della somma richiesta: 21,50 € per importi fino a 1.000 € e 49 € per importi superiori.
I docenti con un reddito familiare lordo inferiore a 38.514,03 € sono esenti dal pagamento di questo contributo. Inquesto caso bisognerà compilare il modulo di autocertificazione della situazione reddituale.
DOMANDE FREQUENTI SUL RICORSO BONUS DOCENTI
Per avviare la richiesta, è necessario presentare i seguenti documenti:
- copia di documento d’identità e codice fiscale (o documento equivalente);
- copia dei contratti di lavoro a tempo determinato relativi agli anni di servizio;
- autocertificazione per l’esenzione dal pagamento delle spese legali.
Sì, il bonus è un tuo diritto anche se hai prestato servizio in diverse scuole. In questo caso, dovrai fornirci la documentazione relativa ai contratti di lavoro per ciascuna scuola.
In quale tribunale si presenta la richiesta?
La richiesta va presentata presso il tribunale situato nel luogo in cui hai svolto (o stai svolgendo) attività didattica.
Gli avvocati dello Studio Manzillo riceveranno il compenso direttamente dal Ministero dell’Istruzione e del Merito.
I tempi di attesa variano: il processo richiede in genere da 3 mesi a un anno. Dopo l’ottenimento del provvedimento dal Tribunale e la notifica della sentenza al Ministero, il bonus sarà caricato sul portale www.cartadeldocente.istruzione.it entro 120 giorni.
L’unica spesa iniziale riguarda il contributo unificato, che varia in base alla somma richiesta: 21,50 € per importi fino a 1.000 € e 49 € per importi superiori.
I docenti con un reddito familiare lordo inferiore a 38.514,03 € sono esenti dal pagamento di questo contributo. In tal caso, sarà necessario compilare il modulo di autocertificazione della situazione reddituale.