
COME SI DIVENTA DOCENTI DI SCUOLA SECONDARIA?
In tanti ci chiedete quale strada intraprendere per poter diventare docenti di scuola secondaria.
Da un punto di vista normativo, è il decreto legislativo 13 aprile 2017 n. 59, a declinare le modalità di accesso al ruolo del personale aspirante docente nella scuola secondaria. Tale disposizione legislativa infatti reca:
“Riordino, adeguamento e semplificazione del sistema di formazione iniziale e di accesso nei ruoli di docente nella scuola secondaria per renderlo funzionale alla valorizzazione sociale e culturale della professione, a norma dell’art. 1, commi 180 e 181, lettera b) , della legge 13 luglio 2015, n. 107 che prevede l’indizione di un concorso ordinario, su base regionale, per titoli ed esami, per posti comuni e di sostegno nella scuola secondaria di primo e secondo grado“.
Step fondamentale – Le classi di concorso
Ogni aspirante docente deve conoscere a quali classi di concorso insegnamento può iscriversi e, di conseguenza, sapere per quali materie scolastiche può ricoprire ruolo di docente.
Le classi di concorso sono i codici che il Ministero utilizza per indicare la corrispondenza tra i vari titoli di studio e una o più materie di insegnamento. Ad ogni titolo di studio corrispondono quindi delle Classi di Concorso specifiche che, a loro volta, si rifanno alle materie scolastiche che un aspirante docente può insegnare. L’accesso a una Classe di Concorso è quindi il requisito N.1 per diventare insegnante di una qualsiasi materia in un Istituto di qualsiasi ordine e grado
Tuttavia, il solo possesso del titolo di studio non basta per inaugurare la propria carriera di insegnante. Per poter insegnare una specifica materia, infatti, è necessario possedere il giusto numero di CFU maturati durante il percorso universitario, master e corsi formativi. È qui che entra in gioco la valutazione del proprio piano studi: in base agli esami sostenuti, ogni aspirante docente può calcolare i crediti formativi accumulati e compararli con le tabelle del MIUR per individuare la compatibilità con la Classe di Concorso cui potrebbe accedere con la sua laurea.
Questa la pagina del Ministero per controllare a quali classi di concorso si può accedere con il proprio titolo. Per la scuola secondaria bisogna guardare il DPR 19/2016 e il Dm 259/2017 ed eventualmente integrare il piano di studi con CFU mancanti.
ATTENZIONE: non bisogna confondere i CFU maturati all’interno del percorso universitario-piano di studi con i 24 CFU previsti dal Dlgs 59/2017, art. 5, comma 1, lett b). È anche vero che parte dei 24 CFU potrebbero essere già stati conseguiti all’interno del piano di studi universitario; in tal caso è possibile produrre domanda di riconoscimento crediti.
Per diventare docenti di ruolo bisogna superare un concorso
Una delle parole chiave nell’ambito dell’accesso al ruolo per gli aspiranti docenti è: “Concorso”. Ma chi vi può accedere? Bisogna naturalmente possedere dei requisiti. L’abilitazione, che fino a poco tempo fa era una conditio sine qua non per diventare docenti a tempo indeterminato, ad oggi non lo è più; in quanto è lo stesso concorso ad essere abilitante, per chi lo supera, ovviamente.
Dal medesimo DLgs leggiamo:
“Costituisce titolo di accesso al concorso relativamente ai posti di docente di cui all’articolo 3, comma 4, lettera a) , il possesso congiunto di:
- laurea magistrale o a ciclo unico, oppure diploma di II livello dell’alta formazione artistica, musicale e coreutica, oppure titolo equipollente o equiparato, coerente con le classi di concorso vigenti alla data di indizione del concorso;
- 24 crediti formativi universitari o accademici, di seguito denominati CFU/CFA, acquisiti in forma curricolare, aggiuntiva o extra curricolare nelle discipline antropo-psico-pedagogiche e nelle metodologie e tecnologie didattiche, garantendo comunque il possesso di almeno sei crediti in ciascuno di almeno tre dei seguenti quattro ambiti disciplinari: pedagogia, pedagogia speciale e didattica dell’inclusione; psicologia; antropologia; metodologie e tecnologie didattiche.
Chiaramente chi è in possesso di:
- abilitazione specifica sulla classe di concorso o analogo titolo conseguito all’estero e riconosciuto in Italia ai sensi della normativa vigente,
può partecipare al concorso. Come detto sopra, l’Abilitazione rimane un possibile requisito di accesso alle procedure concorsuali, ma non obbligatorio, infatti chi ha la laurea Magistrale ed i 24 CFU ma non è abilitato può accedere alla selezione concorsuale.
Ricordiamo che i docenti abilitati sono esonerati dal conseguire i 24 CFU.
FIT abolito da tempo. Chi vince il Concorso, superato l’anno di prova, è di ruolo a tutti gli effetti
Inizialmente il Dlgs 59/2017 prevedeva per l’accesso al ruolo del personale aspirante docente, un percorso triennale per coloro che superavano la procedura concorsuale. Si chiamava FIT; è stato abolito dalla Legge di Bilancio per l’anno 2019.
L’eliminazione di tale procedura per il reclutamento degli insegnanti nella scuola secondaria semplifica l’accesso al ruolo, poiché coloro che supereranno il nuovo concorso ordinario saranno immediatamente abilitati e dovranno frequentare solo un anno di formazione iniziale con prova conclusiva finalizzato alla conferma in ruolo.
In attesa del prossimo concorso è possibile
- Svolgere supplenze nelle scuole tramite l’invio della messa a disposizione [si può fare in qualsiasi momento dell’anno]
- Svolgere supplenze annuali, brevi, temporanee tramite le graduatorie provinciali per le supplenze [G.P.S.] o le graduatorie di istituto [G.I.].
N.B.: le GPS e le GI verranno riaperte nel 2022, in quanto hanno validità biennale ed essendo state istituite nel 2020. Anche per tali graduatorie occorre possedere specifici requisiti. Leggi qui: GPS e GI – Cosa sono – Requisiti di accesso
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